10 things we love in 2015 – part 1
1 – Il Designer : Simone Rocha – Spring/Summer 2015
Simone Rocha è una giovanissima ragazza Irlandese e sicuramente la più romantica dei designer nel panorama odierno.
Il suo stile è forte, moderno ma allo stesso tempo molto dolce. I colori pastello delicati come i volumi che accompagnano il corpo rendendolo leggero ed elegante, vengono rafforzati dall’utilizzo di tessuti più rigidi e costruiti.
I ricami, i tessuti broccati con sfumature argento, i dettagli in pelliccia di marabou suggeriscono una cura per i particolari e una grande attenzione nella ricerca dei tessuti.
I look total black della collezione, coesistono perfettamente con i look eterei in bianco ed avorio accostati alle trasparenze e ci ricordano l’altra faccia del romanticismo, che ci rende vulnerabili ed impauriti di fronte all’amore.
Insomma, una designer con un forte senso estetico e un universo molto personale.
2 – L’oggetto: Vertigo Lamp by Les Petite Friture
La Vertigo Lamp sembra il cappello di una donna sofisticata ed elegante. Averla in casa crea un’atmosfera unica: la luce filtra attraverso le linee creando un gioco di ombre bellissimo.
3 – la rivista : The Wild Magazine
Irriverente quanto basta e sempre molto aggiornata su i temi dell’arte, della moda, della musica e in generale sul mondo che ci circonda. Di seguito alcuni estratti dalla sezione “about” del Magazine, tanto per farvi un’idea:
WHAT IS THE WILD?
The WILD believes aesthetics and style are not extracurriculars, but an essential form of human expression.
The WILD supports vanguard creatives pushing boundaries throughout the realms of fashion, art, and music and brings them together to create videos, editorials, and narratives that are anything but the status quo.
E credo sia tutto chiaro.
4 – Il profumo : Régime Des Fleurs
I Règime des Fleurs si dividono in Lyrics , Ballads ed Epics le varie fragranze di questo nuovo marchio francese . Ogni boccetta è un piacere per gli occhi oltre che per l’olfatto: sono tutte di colore diverso e non assomigliano affatto ai profumi che si è solito vedere in giro con etichette e contenitori in vetro. Una volta terminato il profumo, il flacone diventa un oggetto d’arredo.
Il nostro preferito è sicuramente Freeworld in quanto a fragranza e colori, provatelo e non potrete più stare senza.
5 – Il viaggio da fare: Kyoto
Kyoto è nota anche come “la città dei mille templi”, essendo stata quasi interamente risparmiata dalla seconda guerra mondiale, è considerata il più grande reliquiario della cultura giapponese, e per questo inserita nei siti protetti dall’UNESCO.
Molto famosa anche per i Giardini zen. Sono annessi ai templi e costituiscono un raffinatissimo abbellimento estetico, ma anche uno stimolo per la meditazione. Sono costituiti entro spazi abbastanza ridotti nei quali viene riprodotto un paesaggio, utilizzando ghiaia, pietre, muschio e piante.
Il periodo ideale, inutile dirlo, è la primavera per la fioritura dei tanti meravigliosi giardini.
CLOAKROOM – vestiaire obligatoire
Oggi in occasione del PITTI IMMAGINE UOMO al teatro della Pergola di Firenze, è stata presentata una nuova e raffinata performance incentrata sull’abito: Cloakroom.
Cloakroom (guardaroba) è lo spazio dove soprabiti e giacche sono custoditi all’ingresso di teatri, musei e altri luoghi pubblici, dove ancora esiste questa delicata attenzione che appartiene a un’arte dell’ospitalità ormai desueta.
Olivier Saillard, storico della moda e direttore del Museo della Moda Galliera di Parigi insieme all’attrice-musa Tilda Swinton, si trasformeranno in accoglienti padroni di casa, chiedendo a ogni visitatore-spettatore di lasciare un capo di abbigliamento a scelta nel “loro” guardaroba. Una volta ricevuti, cappotti, giacche, sciarpe e borse, l’attrice si sofferma su ogni capo, lo tocca, lo annusa, lo ascolta, lo indossa. Qualche volta, persino, ci parla, bisbigliando. Poi, lo piega e lo passa a Saillard perché lo appenda, non prima di avervi lasciato una scia di profumo, un capello d’oro, l’impronta di un bacio, un biglietto.
Ogni istante appare dilatato all’infinito, ogni gesto è carico di attenzione e dolcezza, di ironia e al tempo stesso di sacralità. Il pubblico è sotto l’effetto di un sortilegio. Finita la performance, ogni abito appare trasformato, dotato di nuova vita.
L’art du collage
Quando l’arte incontra il vintage e i colori, nascono composizioni che spingono l’immaginazione verso scenari davvero inaspettati.
Nato nel 1912 da un’invenzione dei pittori Braque e Picasso, il collage è una tecnica basata sull’accostamento di materiali diversi incollati su un supporto: carta di giornale, stoffa, legno, sabbia, metallo, plastica. Il collage afferma la libertà dell’artista di creare un’opera con ciò che più gli sembra adatto a esprimere le proprie idee, costringendo l’osservatore a riflettere.
Le immagini che ho selezionato di seguito, sono solo alcune opere realizzate da artisti contemporanei che mi piacciono particolarmente.
SAMMY SLABBINCK
EUGENIA LOLI
MERVE OZASLAN
KELLY O’CONNOR
JOHN STEZAKER