Focus Designer on Julian Mayor
Premessa: stiamo lavorando ad un progetto di cui ancora non possiamo parlare e di cui siamo molto orgogliose 🙂 questo progetto, tra le altre cose, comprende la ricerca di nuovi designer giovani, interessanti e non proprio commerciali se così possiamo dire.
Nelle nostre ricerche, ed in questo caso scelte, abbiamo selezionato Julian Mayor un giovane ragazzo very english e molto kind, diplomato al Royal College of Art di Londra che al momento lavora alle sue creazioni ed insegna 3D Modelling al London College of Communication.
Definisce lui stesso il suo approccio al design Techno-Craft cioè un misto fra tecnologia e artigianato manuale, destinato a creare una sensibilità tecnologica che dia allo stesso tempo all’oggetto l’unicità che regala solo il processo hand -made offre.
Il suo lavoro è molto scultoreo, geometrico e in generale 3D. Il materiale usato fino ad ora è perlopiù il metallo e la tecnica della saldatura la sua preferita. Ammette di avere una fascinazione per la fibra di carbone con la quale ancora non va molto d’accordo, ma ci sta lavorando.
Qui il video del making-of della Clone Chair, in cui vedete chiaramente l’uso del 3D modelling
Julian passa un sacco di tempo a leggere blog di design, a spulciare instagram e facebook (soprattutto per i commenti) ed in generale sulla rete per informarsi e documentarsi ed è molto legato alla sua famiglia / amici, che occupano tutto il suo tempo libero dal “lavoro”, anche se difficilmente ne ha.
Oh, my dear embroidery!
Nota iniziale
Questo post è scritto e voluto da Marianna, una delle girls che compongono il trio di MIA.
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La prima volta che ho preso in mano un telaio ed un ago per tentare di ricamare, ero una bambinetta di 4 anni con tanta voglia di fare ed altrettanta voglia di smettere di fare dopo i primi cinque minuti, ovviamente.
E’ una “cosa di famiglia” e come tutte le cose di famiglia le rinneghi e le odi per anni e poi ti accorgi di amarle incondizionatamente. Alla tua maniera, è chiaro, come succede con tutto del resto.
Il ricamo è un’ arte vera e propria ed una parte importante del mio “archivio” formativo che ha spinto la mia curiosità in futuro verso la scoperta dei tessuti, dei colori e ha contribuito quindi ad alimentare la mia immaginazione e creatività.
E’ molto importante non perdere questo tipo di connessioni e radici, non credete? Ultimamente con i vari Iphone, Ipad & company, i bambini sempre di più perdono il gusto di fantasticare, creare, immaginare, sperimentare e questo è un vero peccato poiché la possibilità di condividere e far rivivere qualcosa ereditato dalla propria storia familiare, è secondo me preziosa e non deve andare perduta nel tempo.