FOCUS DESIGNER ON IOSSELLIANI
Di solito noi italiani andiamo molto fieri del fatto che i migliori designer al mondo siano appunto italiani, non c’è niente da fare è inutile negarlo. Dall’architettura alla moda bisogna riconoscere che non ci facciamo di certo parlare dietro!
Paolo Giacomelli e Roberta Paolucci sono la coppia di designer italianissimi su cui vogliamo fare il focus di oggi e che opera dietro il marchio di gioielli IOSSELLIANI.
Per chi non conoscesse il marchio – molto grave!- non si tratta dei classici gioielli da parure e diamantoni a dir poco noiosi, sono accessori prima di essere gioielli con una storia da raccontare ed uno stile inconfondibile: deciso, un pò dark-rock, irriverente e molto elegante.
Paolo Giacomelli ha lavorato per le più importanti case di moda italiane nel campo degli accessori durante gli anni ’80 e ’90 – Antonio Marras e Romeo Gigli per dirne un paio – mentre Roberta Paolucci si occupa di interior design ed in generale di creatività. Dal loro incontro e dall’incontro dei loro universi, è nato il mondo Iosselliani nel 1997. E menomale, aggiungiamo noi!
Tra la moda e l’ interior design il confine è molto sottile. Si tratta sempre di stile e tendenze come di estetica e buon gusto.
Non è un caso quindi che Iosselliani abbia voluto portare il suo “contributo” creativo anche nel mondo del design d’interni, disegnando dei pezzi in esclusiva per la Galleria O. di Roma con il fine di esporli durante il Design Miami/Basel, una delle più famose ed importanti fiere dell’arte e del design contemporaneo nel mondo, che si conclude proprio oggi 22 giugno.
Le lampade della collezione Black Hole Sun – un omaggio ad Arteluce e Simon Gavina
#MIA-LOVES OF THE WEEK / NEW YORK EDITION
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Un posto davvero fantastico: un enorme negozio su 4 piani (gli americani sono abituati a fare le cose in grande) completamente dedicato alla casa. Prezzi ragionevoli e c’è da impazzire, non riesci a scegliere per quante cose ci sono (non sono riuscita a comprare nulla…) ma è stato molto utile per capire quali fossero le tendenze del momento facendo poi un confronto con l’Europa. Ovviamente per chi come me non vive a New York – ahimé – questo giro di ricognizione può esser fatto sullo shop online, dove vi avviso, potreste perdere una giornata intera tranquillamente.
Va decisamente tenuto sotto controllo e quindi Follow-ato.
SEE: NEW MUSEUM
Questo museo è stato il mio colpo di fulmine. Sicuramente ho amato molto anche i classici – il MET, il Withney, Il Guggheneim – ma questo è il mio preferito in assoluto. Intanto dalla foto potete vederne la struttura, infilata così fra i palazzi di Soho come se fosse un alieno tutto bianco che si spinge verso l’alto. Gli architetti sono due giapponesi – e si vede direi : Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa/SANAA. Il museo ha una lunga ed interessante storia che comincia negli anni 70 con la sua fondatrice Marcia Tucker la quale verrà poi sostituita molto più avanti da Lisa Phillips. Il New Museum of contemporary art non è sempre stato dove lo vedete nella foto, è stato itinerante per molti anni e solo nel 2004 è stato costruito dal nulla (si, proprio in mezzo a quei due palazzetti un pò sgangherati) e poi innaugurato.
Gli artisti che espongono in questo museo sono moderni e contemporanei tra fotografi, pittori, scultori, performer e qualsiasi cosa riguardi l’arte in qualche modo. Inevitabile fermarsi alla fine della visita del museo (che ha ben 7 piani!) al book-shop ed al caffé, dove mi sarei voluta portare via la lampada che vedete nella foto.
Non perdetevelo se andate a New York, mi raccomando!
Questo non è solamente un hotel, ma piuttosto un punto di ritrovo della social life newyorkese. Oltre ad essere in una posizione fantastica e comoda – nel cuore di Soho, lontano dai grattacieli soffocanti e dal casino della città workaholic – è anche un punto di ritrovo per i newyorkesi che verso le 6 vengono a fare l’aperitivo sul roof ( foto numero 2 ) o si danno appuntamento per discutere di lavoro nella hall dell’albergo ( foto numero 1). Quasi ogni sera ci sono eventi all’interno dell’hotel, quindi modelle attori musica e voglia di avere 20 anni per stare li con loro fino all’alba! Insomma, se non avete ancora un’idea su dove andare a dormire, considerate il Sixty e ci ringrazierete.
EAT: CORNER BISTRO
Eccezionalmente per questa edizione è stata cambiata la solita voce READ in EAT perché merita di più l’argomento cibo che l’argomento cultura!
Avete presente l’hamburger vero? cioè quello a 3 piani, quello delle fotografie che non riuscite mai a ricreare a casa e tantomeno a trovare nei vari ristoranti? Beh, al Corner Bistro invece andrete incontro all’apoteosi dell’ hamburger. Ma non la versione elegante e nouvelle cuisine, bensì la versione più strong che possiate immaginare.
Il locale è un vecchio pub tutto di legno, frequentatissimo a tutte le ore del giorno da varie tipologie di clienti: un professore con barba bianca che sproloquia con un bicchiere di birra, un ragazzo con le cuffie che legge un libro mentre si gusta l’hamburger, una famiglia che si gode il brunch e non pochi turisti che vengono indirizzati qui solo da chi ci è già stato o da chi è newyorkese. I prezzi sono ridicoli, un hamburger con patatine fritte – anche quelle spaziali – costa 7 dollari ed è in assoluto il più buon hamburger di tutti i tempi. Una vera chicca 🙂