#MIALOVES OF THE WEEK
FOLLOW : PARISIAN FLOORS
Il profilo in questione è di Sebastian Erras, un ragazzo dell’86 fotografo per passione, che di mestiere va in giro per il mondo a fotografare interni di splendide case e belle opere di architettura.
Il progetto “parisian floors” è molto semplice ma ci ha pensato per ora solo Sebastian a realizzarlo: in pratica fotografa i suo piedi, e quelli di chi in quel momento è con lui, “abbinandoli” sempre a dei pavimenti di Parigi (per il momento) diversi fra loro con pattern bellissimi.
Sono scatti ben riusciti e i colori dei pattern aiutano sempre quando si è a corto di idee, sono d’ispirazione!
SEE : HEART OF A DOG – what do you see when you close your eyes?
Questo film-saggio ha partecipato alla 72 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia lo scorso settembre ed è scritto, girato e voluto da Laurie Enderson nonché la storica compagna e moglie di Lou Reed.
E’ un racconto personale che esplora i temi dell’amore, della morte e del linguaggio. Al centro di Heart of a Dog vi è una meditazione visiva e poetica sul “bardo”, il periodo di quarantanove giorni dopo la morte in cui l’identità viene frantumata e la coscienza si prepara a entrare in un’altra forma di vita.
Da vedere assolutamente.
READ : NEARLY ETERNAL By Norbert Schoerner
Il fotografo tedesco Norbert Shoerner e l’art director – designer Steve Nakamura, hanno dato vita ad un bellissimo libro d’immagini dedicate alla food art (prendendola anche molto in giro nella sua assurda serietà).
Un portfolio sublime e misterioso di pasti solitari, oscuri ingredienti ed improbabili still lives.
GO: LA MAISON PLISSON – Alimentation Génerale
Per chi dovesse andare a Parigi, adorata città e di questi tempi ancor più viva nei cuori di chi la ama, vi consigliamo questo ristorante un pò diverso dagli altri, è aperto relativamente da poco e quindi una novità per i parigini stessi.
“Alimentation Génerale” dice l’insegna sulla porta d’ingresso ed è un pò il riassunto della filosofia della Maison Plisson. Eh si perché in pratica si occupa di tutto ciò che ruota attorno all’alimentazione: si può mangiare al ristorante, si può ordinare a portar via, si può richiedere il servizio a domicilio (gratis per le donne incinta!), si possono seguire dei corsi sull’educazione alimentare, ogni giorno partecipare a degustazioni varie o a dei corsi di cucina, ci si può andare a fare colazione, pranzo, merenda e cena, ci si può fare la spesa (carne, formaggi, vino, verdure)…insomma una grande idea e del cibo buonissimo. Andateci.
Focus Designer on Julian Mayor
Premessa: stiamo lavorando ad un progetto di cui ancora non possiamo parlare e di cui siamo molto orgogliose 🙂 questo progetto, tra le altre cose, comprende la ricerca di nuovi designer giovani, interessanti e non proprio commerciali se così possiamo dire.
Nelle nostre ricerche, ed in questo caso scelte, abbiamo selezionato Julian Mayor un giovane ragazzo very english e molto kind, diplomato al Royal College of Art di Londra che al momento lavora alle sue creazioni ed insegna 3D Modelling al London College of Communication.
Definisce lui stesso il suo approccio al design Techno-Craft cioè un misto fra tecnologia e artigianato manuale, destinato a creare una sensibilità tecnologica che dia allo stesso tempo all’oggetto l’unicità che regala solo il processo hand -made offre.
Il suo lavoro è molto scultoreo, geometrico e in generale 3D. Il materiale usato fino ad ora è perlopiù il metallo e la tecnica della saldatura la sua preferita. Ammette di avere una fascinazione per la fibra di carbone con la quale ancora non va molto d’accordo, ma ci sta lavorando.
Qui il video del making-of della Clone Chair, in cui vedete chiaramente l’uso del 3D modelling
Julian passa un sacco di tempo a leggere blog di design, a spulciare instagram e facebook (soprattutto per i commenti) ed in generale sulla rete per informarsi e documentarsi ed è molto legato alla sua famiglia / amici, che occupano tutto il suo tempo libero dal “lavoro”, anche se difficilmente ne ha.
Oh, my dear embroidery!
Nota iniziale
Questo post è scritto e voluto da Marianna, una delle girls che compongono il trio di MIA.
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La prima volta che ho preso in mano un telaio ed un ago per tentare di ricamare, ero una bambinetta di 4 anni con tanta voglia di fare ed altrettanta voglia di smettere di fare dopo i primi cinque minuti, ovviamente.
E’ una “cosa di famiglia” e come tutte le cose di famiglia le rinneghi e le odi per anni e poi ti accorgi di amarle incondizionatamente. Alla tua maniera, è chiaro, come succede con tutto del resto.
Il ricamo è un’ arte vera e propria ed una parte importante del mio “archivio” formativo che ha spinto la mia curiosità in futuro verso la scoperta dei tessuti, dei colori e ha contribuito quindi ad alimentare la mia immaginazione e creatività.
E’ molto importante non perdere questo tipo di connessioni e radici, non credete? Ultimamente con i vari Iphone, Ipad & company, i bambini sempre di più perdono il gusto di fantasticare, creare, immaginare, sperimentare e questo è un vero peccato poiché la possibilità di condividere e far rivivere qualcosa ereditato dalla propria storia familiare, è secondo me preziosa e non deve andare perduta nel tempo.